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Coltivare se stessi in autunno

Adoro l’autunno e amo l’aria che si respira!

Si respira colore, si respirano sfumature, si respira la possibilità che il Cielo offre agli uomini, stimolandoli a raccogliere le energie verso l’interno per avviare un processo di purificazione.

L’Autunno, che la Medicina Cinese nella sua Sapienza collega all’elemento Metallo, indica che è arrivato il tempo in cui la forza vitale di ogni pianta si ritira dalle foglie e dai rami per raccogliersi nelle radici.  I nutrimenti conservati nel sottosuolo  in questo modo trattengono la loro potenza durante il freddo dell’inverno.

Allo stesso tempo i vasi dell’albero canalizzano le impurità verso l’alto delle foglie dove saranno eliminate con la caduta. Per quanto esse siano belle in autunno, cessano di essere funzionali, perciò l’albero smette di nutrirle ed esse cadono.

Osservando tutto ciò, l’uomo sensibile ritrova in tale movimento della Natura un esempio da seguire per accoglie l’energia Metallo che il Cielo dona.

La domanda che tutti noi dovremmo porci nella stagione dell’Autunno è la seguente:“ Cosa ancora mi affligge e come posso lasciar andare il dispiacere per le perdite subite?”

 

E’ questo il momento giusto per lavorare con se stessi su questo tema, poiché la forza del Cielo è dalla nostra parte e ci sosterrà nel processo di purificazione

E’ pratica comune ignorare il dispiacere  negandone la sua esistenza, poiché il dolore che la perdita procura a volte è insopportabile. La tristezza che assale dopo un lutto può essere tale che preferiamo renderci insensibili, piuttosto che attraversarla  E così giorno dopo giorno prosciughiamo la nostra energia e diveniamo aridi, secchi come alberi avvizziti.

 

Imparare ad onorare il dispiacere e la tristezza significa dolersi di ogni perdita che sentiamo, anche di quelle piccole o quelle dovute a transizioni.

Inizia così quel processo di guarigione quando ci permettiamo di sentire il dispiacere per oggetti cari che abbiamo perduto, per la nostra vecchia casa anche se stiamo traslocando in una più bella e nuova. Possiamo provare dispiacere per un lavoro che abbiamo lasciato o dolore per una persona cara perduta, riconoscendo in questo  non il rimpianto ma il distacco.

Quando comprendiamo il distacco appare il vero dono:  la presa di coscienza che rimane sempre  qualcosa di grande valore nell’animo, persino grazie alla nostra perdita

E il  dono dell’Autunno è  stupore e meraviglia per le mille sfumature che possiamo osservare nelle esperienze della vita!!

 

Laura Rubrianti

 

 


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